STORIA
DALLA FONDAZIONE AGLI ANNI ’60 DEL XX SECOLO
La Fondazione Opera Pia Pellizzari fu costituita dal ricco Canonico Don Massimo Cordara Pellizzari, cav. dei SS. Maurizio e Lazzaro, ex domenicano poi scomparso nel 1836, con testamento del 24 gennaio 1834 rog. Campastri e confermata con successivo atto tra vivi dell’aprile dello stesso anno. La fondazione ottenne il riconoscimento con RR. patenti nel 1836. Quando, nel 1890, fu approvata la legge n. 6972 del 17 luglio meglio conosciuta come legge Crispi, che dava attuazione al grande principio della laicizzazione delle istituzioni civili, l’Opera Pia Pellizzari veniva trasformata in Ente Pubblico ed entrava a far parte delle Istituzioni Pubbliche di Beneficenza. Successivamente, con l’emanazione del R.D. n. 2841 del 30 dicembre 1930 che riformò la legge Crispi, l’Opera Pia Pellizzari diveniva una Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza (I.P.A.B.) e, quattro anni più tardi veniva eretta ad Ente Morale con regio biglietto datato 26 agosto 1934. Il controllo pubblico delle II.PP.A.B. prima attribuito al Ministero degli Interni, al Prefetto ed al Sindaco, passò, agli inizi degli anni 70, alle Regioni. Attualmente la funzione di vigilanza e controllo sulle II.PP.A.B. e delle Persone Giuridiche di diritto privato spetta alle Province che a tale funzione sono state delegate dalla Regione Piemonte con D.G.R. n. 57-5910 del 22 aprile 2002.
Quanto allo statuto dell’Ente, la stesura iniziale del 1834 fu rivista in data 21 febbraio 1896 e lo statuto, così rinnovato, fu approvato con Regio Decreto datato 2 aprile 1896. Da allora non ha più subito modifiche ed è tuttora in vigore.
Nel 1834 la Fondazione nasceva con la dotazione di un vistoso patrimonio immobiliare costituito da terreni e case poste in Valenza e Lomellina ed aveva come principali finalità la protezione della maternità e dell’infanzia, il soccorso a poveri ed infermi e di provvedere al mantenimento agli studi sia civili che religiosi di giovani dotati ma privi di mezzi. “Il suo scopo non era dunque solo quello di soccorrere l’indigenza materiale ma anche quella dello spirito, promuovendo gli studi, le arti ed in generale riferendosi ai bisogni della sua città natale sotto qualsiasi forma si presentassero” (cfr. F. Gasparolo Memorie Storiche Valenzane, vol. I pag. 654).
Con deliberazione del 30 marzo 1850 il Consiglio di Amministrazione prevedeva di erigere a spese della Fondazione un asilo per l’infanzia. A tale scopo si provvedeva a ristrutturare il fabbricato di proprietà dell’Opera Pia posto in circonvallazione est denominato Casa di Bellezza e l’apertura avveniva nell’anno 1852. Le richieste di iscrizione aumentavano di anno in anno fino a raggiungere, nel 1866, il considerevole numero di circa quattrocento bambini.
Anche nella frazione di Monte l’Opera Pia gestiva un asilo in locali presi in affitto ma poco adatti e nel 1892 su richiesta del Comune di Valenza deliberava di concedere a quest’ultimo un mutuo di Lire 65.000 per la costruzione di un nuovo edificio scolastico nel quale avrebbe trovato posto anche l’asilo. Per parte sua l’Opera Pia concorreva alla realizzazione del progetto con la somma di Lire 12.500.
Da queste informazioni risulta evidente che alla fine del XIX secolo le risorse patrimoniali dell’Ente erano ancora piuttosto consistenti, ma già ai primi anni del 900 le cose non andavano più allo stesso modo. Infatti è del 1914 la prima proposta dell’allora parroco Mons. Giuseppe Pagella di sostituire il personale laico con personale religioso meno costoso e ciò a causa delle difficoltà di gestione dell’asilo. Ma la decisione veniva rinviata per lo scoppio del primo conflitto mondiale. Negli anni venti, per far fronte elle difficoltà economiche si doveva vendere per la somma di Lire 22.000 la casa di via Magenta anch’essa facente parte dello stabile che ospitava l’asilo e che, a causa del diminuito numero di bambini, non era più necessaria e che, trovandosi in stato di degrado, abbisognava di costosi interventi per il suo recupero. Soltanto nel 1931 quando era parroco Mons. Giovanni Grassi, a motivo dell’esigenza non più rinviabile di ridurre i costi di gestione, il personale laico veniva messo a riposo e sostituito con personale religioso. Il 1° aprile 1931 l’asilo veniva affidato alle Suore del Piccolo Ricovero della Divina Provvidenza di Alessandria fondato da Madre Teresa Michel che lo avrebbero gestito fino al 1978 quando, a causa del calo di vocazioni, non essendo più in grado di assicurare il personale religioso necessario, rinunciavano alla gestione. Ad esse, grazie all’azione di sensibilizzazione tenacemente condotta dall’allora segretario maestro Maurizio Dealessi presso il vescovo Mons. Giuseppe Almici, subentravano le Sorelle della Congregazione di Santa Cecilia con le quali veniva sottoscritta una convenzione in data 25 agosto 1978 convenzione che veniva successivamente rinnovata ed aggiornata due volte, il 20 novembre 1987 ed il 24 febbraio 1992 e che è tuttora in essere.
Nel 1935 l’Opera Pia aderiva alla richiesta del Podestà e concedeva gratuitamente all’Opera Nazionale Maternità ed Infanzia alcuni locali adiacenti l’asilo per la realizzazione di un asilo nido che sarebbe stato gestito dalle Suore del Piccolo Ricovero pagate dall’O.M.N.I.
Le ristrettezze e la precarietà finanziaria dell’Ente che hanno caratterizzato tutto il periodo bellico, si attenuavano negli anni del primo dopoguerra grazie alle donazioni di molti cittadini che consentivano fra l’altro la sostituzione della vecchia caldaia a carbone per il riscaldamento con una, più moderna, a nafta oltre all’acquisto di nuove attrezzature per l’asilo.
Più tardi, tra il 1968 ed il 1972 si provvedeva anche alla ristrutturazione dei locali del primo piano adibiti ad abitazione delle suore ed alla costruzione della sala giochi per i bambini sul terreno ceduto gratuitamente dall’ing. Orione.
Nel corso dei decenni l’imponente patrimonio immobiliare si era sempre più assottigliato riducendosi alla proprietà di Palazzo Pellizzari sede del Comune, dell’immobile di Largo A. Frank nel quale erano situati l’asilo e l’abitazione delle suore e di un terzo fabbricato situato a Monte Valenza che ospitava l’asilo della frazione. Anche la gestione negli ultimi sessant’anni aveva sempre incontrato notevoli difficoltà pure se con alti e bassi toccando il punto più critico nel periodo del secondo conflitto mondiale ed in alcune occasioni era stato addirittura necessario ricorrere al prestito bancario per far fronte alle spese straordinarie.
Una svolta però si ebbe nel 1970 quando l’Opera Pia Pellizzari veniva dichiarata erede universale dal rag. Ercole Borra con testamento olografo datato 21 aprile dello stesso anno. (all. A)
L’eredità diede luogo ad un consistente incremento patrimoniale e, soprattutto ad un aumento della rendita proveniente dagli affitti degli immobili e consentì un miglioramento delle condizioni di gestione della scuola materna.
Tuttavia, nel corso degli anni successivi, si presentarono i primi problemi relativi al mantenimento del patrimonio immobiliare. In particolare fu necessario sostenere alcune spese di straordinaria manutenzione dell’immobile di Livorno, una casa in stile Liberty di un certo pregio, e ben presto si dovette affrontare il problema del degrado di Palazzo Pellizzari, sede del Comune, e degli altri immobili che richiedevano interventi di ristrutturazione non più procrastinabili. Allo stesso tempo ci si chiedeva in che modo si potesse tener fede agli alti ideali sociali ai quali si era ispirato il Fondatore nel lontano 1834 non limitandosi alla pur meritoria gestione della scuola materna.
Fu in quegli anni che cominciarono a delinearsi i tre grandi progetti che hanno caratterizzato l’attività dell’Opera Pia Pellizzari dall’inizio degli anni ‘90 ad oggi la cui realizzazione mostra quanto l’Opera Pia sia vitale e presente nel contesto della città: la ristrutturazione di Palazzo Pellizzari, sede del comune, la costruzione della Residenza Assistenziale Flessibile per disabili (RAF) denominata Casa Protetta, la ristrutturazione dell’asilo.
LA RISTRUTTURAZIONE DI PALAZZO PELLIZZARI
Gli interventi su Palazzo Pellizzari che era divenuto sede del Comune di Valenza, ebbero inizio nel 1989 quando il C.d.A. allora presieduto dall’avvocato Giuseppe Lunati deliberò urgenti interventi sulla facciata e sui muri esterni ed il rifacimento del tetto. Per far fronte alla spesa che ammontava complessivamente a 486.000.000 di lire fu necessario alienare l’immobile di via Cavour.
Fu l’inizio di una serie di interventi che ripresero nell’anno 2003 concludendosi nel 2006 con la realizzazione di un imponente progetto che prevedeva l’eliminazione delle barriere architettoniche, l’installazione di un impianto per l’allontanamento dei volatili, la sistemazione dell’androne, la completa ristrutturazione del terzo piano per l’insediamento di nuovi uffici, la messa in opera dell’ascensore e la realizzazione del nuovo ingresso per il pubblico.
Complessivamente sono stati investiti ben 790.000 euro reperiti con l’alienazione della casa di Monte avvenuta nel 1998 resa possibile perché nel frattempo era cessata l’attività della locale scuola materna seguita, nel 2002, da quella dell’immobile di via Galimberti. (allegato B)
Tuttavia è necessario sottolineare che per il completo recupero del palazzo saranno necessari altri interventi e precisamente: la realizzazione dell’impianto di raffrescamento degli uffici già richiesto dal comune, il recupero dell’ala nord est del palazzo e l’abbattimento e ricostruzione del basso fabbricato in fondo al cortile. In particolare quest’ultimo si trova attualmente in precarie condizioni di stabilità e richiederebbe un intervento in tempi brevi ma le disponibilità finanziarie sono limitate e si è preferito dare la precedenza alla realizzazione del progetto di ristrutturazione dello stabile di Largo Anna Frank indispensabile per un rilancio della scuola materna.
LA RESIDENZA PER DISABILI
Un cenno a parte merita la costruzione della Residenza Assistenziale Flessibile per disabili (RAF) denominata Casa Protetta ed intitolata al rag. Ercole Borra.
L’idea nacque nei primi anni 90 e fu concepita nello spirito della realizzazione del dettato dello statuto dell’Ente che prevede l’assistenza ai più bisognosi. Si voleva costruire una casa per dare ricovero ed assistenza ai disabili ed in particolare a quelli valenzani con conseguente sollievo per le loro famiglie.
L’Opera Pia Pellizzari stanziò la ragguardevole somma di Lire 673.393.425 e trovò molti sostenitori. Fu allora costituito un Comitato Casa protetta che raccolse una ragguardevole somma. Intervennero la Regione Piemonte, il Comune di Valenza, il CISS (Consorzio Intercomunale per i Servizi Sociali), molte associazioni fra le quali merita citare in particolare il Gruppo Vivere Insieme, l’Avis, e il Lions Club, molti cittadini tra i quali si è distinto il compianto Dario Rota ed alcune ditte valenzane. L’ing. Cesare Baccigaluppi prestò gratuitamente la sua opera di progettista e assistente ai lavori.
Nel 1996 fu deliberato l’acquisto di un terreno adiacente al fabbricato che già ospitava un centro diurno per disabili (già di proprietà dell’Opera pia) e nel 1996 il Comune di valenza cedette gratuitamente un fabbricato anch’esso adiacente ai precedenti e su quell’area venne realizzata l’opera.
Nel 1999 fra l’Opera Pia ed il C.I.S.S. venne stipulato un accordo preliminare che prevedeva la concessione della struttura allo stesso C.I.S.S. che avrebbe provveduto a gestirla e nel gennaio 2003 venne firmata la convenzione definitiva per la concessione della struttura in comodato d’uso gratuito dal 1/1/2003 e per 25 anni consecutivi.
Il costo complessivo dell’opera fu di lire 1.843.037.016. (allegato C)
Ancora una volta per far fronte ad un impegno così gravoso si è dovette ricorrere ad una alienazione e nell’ottobre 1997 fu perfezionata la vendita dell’immobile situato a Livorno. (allegato B)
LA SCUOLA MATERNA
Nel 2005 Si diede inizio anche alla ristrutturazione dei locali che ospitano la scuola materna. Il C.d.A. presieduto dalla sig.ra Francesca Oddone che dal settembre del 2004 era stata chiamata a sostituire il dimissionario avvocato Giuseppe Lunati, approvò un programma di interventi tesi a riqualificare e rilanciare la scuola materna. Gli interventi sono proseguiti nel 2005 nel 2006 e nel 2007 e si concluderanno all’inizio del 2008 con il completo recupero dell’immobile.
Il progetto maturava dalla volontà di riportare la scuola materna Pellizzari ad occupare un posto di primo piano a Valenza e tornare ad essere un punto di riferimento per molte famiglie valenzane come lo era stata in passato quando, non esistendo ancora asili pubblici, era l’unica scuola dell’infanzia della città. A tale scopo non bastava più il riconoscimento di Scuola Paritaria ottenuto a decorrere dall’anno scolastico 2002/2003 né la preparazione, la buona volontà e la dedizione delle Sorelle di Santa Cecilia ma, per realizzare appieno le potenzialità didattiche era necessario anche una riqualificazione dell’ambiente fisico destinato all’attività della scuola. Le fasi del progetto si possono così riassumere:
Anno 2005: Il C.d.A. delibera una prima parte di interventi sullo stabile dell’asilo che prevedono il parziale rifacimento del tetto, la realizzazione di nuova pavimentazione in legno nel salone giochi ed in tutto il grande corridoio compreso l’ingresso e la saletta riunioni, la ritinteggiatura dei suddetti locali e delle aule, il rifacimento della grande vetrata prospiciente il cortiletto interno, l’installazione di un impianto di riscaldamento a pavimento in tutta la zona interessata dal nuovo pavimento di legno e la sostituzione della vecchia caldaia a gasolio con una più moderna a metano. Il tutto per una spesa di 193.000 euro.
Per quanto riguarda la scuola viene deliberata l’apertura, a partire dall’anno scolastico 2005/2006, di una terza sezione in aggiunta alle due che avevano funzionato negli anni precedenti ed a tale scopo, non essendo la Congregazione delle Sorelle di Santa Cecilia in grado di fornire nuovo personale, viene decisa l’assunzione di una insegnante laica con contratto annuale a tempo pieno. I bambini iscritti sono saliti a 56 con un incremento di 12 unità rispetto all’anno precedente.
Anno 2006: Viene deliberata la seconda parte degli interventi sulla struttura di largo Anna Frank consistenti nel rifacimento della facciata e sostituzione dei vecchi serramenti esterni con altri in alluminio dotati di vetri speciali aventi particolari caratteristiche di in sonorizzazione come previsto dalle normative vigenti. Inoltre il progetto prevede anche il recupero del cortile d’ingresso per renderlo fruibile nella bella stagione e la sostituzione della cancellata e del cancello. La parte relativa al cortile è stata realizzata solo parzialmente nel corso del 2006 e sarà terminata con l’ultimo lotto di lavori previsto per l’anno successivo. La spesa totale sostenuta nel 2006 è stata pari a 121.000 euro.
Al tempo stesso, considerato il successo ottenuto con l’istituzione della terza sezione che ha portato a 77 il numero degli iscritti, il contratto della nuova insegnante viene confermato a tempo indeterminato e viene deliberata l’assunzione di un’assistente laica con contratto part-time per tutta la durata dell’anno scolastico 2006/2007.
Anno 2007: è l’anno della parte più impegnativa dell’intervento di ristrutturazione. Si tratta di intervenire sul grande salone di 170 mq con il rifacimento del pavimento, dell’impianto di riscaldamento che verrà messo a pavimento, dei serramenti esterni, dell’impianto di illuminazione e della ritinteggiatura delle pareti e si deve inoltre portare a termine il lavoro incompiuto nel cortile d’ingresso con la nuova cancellata. A questi si aggiungono altri interventi espressamente richiesti dalla ASL che, in conseguenza dell’istituzione della terza sezione avvenuta l’anno precedente, chiede l’ampliamento dei bagni, il rifacimento della cucina e l’insonorizzazione delle aule con l’applicazione di pannelli fonoassorbenti alle pareti ed ai soffitti. A questi lavori si deve poi aggiungere anche la realizzazione di un locale cucina al primo piano per l’uso delle Sorelle. La spesa complessivamente stimata è di 320.000 euro.
I lavori sono iniziati il mese di settembre 2007 in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico e ciò ha reso necessario trasferire la scuola in locali provvisori fino al termine dei lavori. Fortunatamente esisteva un locale adatto e momentaneamente inutilizzato situato a lato della piscina comunale e di proprietà del C.I.S.S. che lo ha messo volentieri a disposizione.
Per quanto riguarda la scuola il numero di iscritti all’anno scolastico 2007/2008 è salito ad 82 a fronte di un massimo consentito di 84 per tre sezioni ed il C.d.A. preso atto del successo che sta riscuotendo la scuola, oltre a confermare anche per il 2007/2008 l’assunzione di un’assistente part-time accetta l’offerta della Congregazione delle Sorelle di Santa Cecilia di assegnare alla scuola una nuova Sorella con qualifica di assistente. Pertanto il personale, a partire da settembre 2007, risulta così composto: n. 3 insegnanti di cui due religiose ed una laica e n. 4 assistenti di cui tre religiose ed una laica part-time.
Una menzione particolare va fatta a proposito del servizio offerto dalla scuola. Innanzitutto riguardo agli orari molto ampi che prevedono l’accoglimento dei bambini a partire dalle 7,45 alle 18, orari che in pratica, grazie alla grande disponibilità del personale religioso si dilatano immancabilmente con l’ingresso di alcuni bambini già alle 7,30 e l’uscita di altri oltre le 18 con notevole vantaggio per le famiglie. E tutto questo compreso in un’unica, contenuta, retta mensile senza aggravi supplementari come invece di norma avviene in altre scuole private. C’è poi l’aspetto della didattica. La Scuola Paritaria “Pellizzari” è di ispirazione cattolica ed il suo progetto culturale individua nell’educazione ai valori umani, cristiani e culturali, la sua finalità primaria. Il programma educativo per l’anno scolastico 2007/2008 si articola come segue: 1) progetto didattico annuale Tutti a tavola 2) progetto accoglienza Siamo pronti 3) progetto lingua straniera Good appetite 4) progetto tempo Il tempo passa 5) progetto psicomotricità Esploro lo spazio: che felicità! 6) progetto laboratorio musicale Musica maestro!!! 7) progetto di lingua italiana Dal gesto al segno 8) progetto all’affettività Alla scoperta degli altri 9) progetto I.R.C. Un mondo da vivere.